Individuare le voci di spesa che devono essere considerate comprese nell’importo mensilmente versato con l’assegno di mantenimento e quali sono invece da intendersi come straordinarie ha sempre costituito una questione di lite, fraintendimenti e rivendicazioni tra i coniugi.
Rientrano sicuramente tra le spese ordinarie, ricomprese quindi nell’assegno mensile, non rivendicabili né condivisibili le sepse riguardanti vitto, abbigliamento, contributo per le spese di abitazione, spese per le tasse e il materiale scolastico di cancelleria, mensa, spese per il trasporto urbano, ricarica cellulare, uscite didattiche organizzate dalla scuola della durata di un giorno.
Le spese “extra-ordinarie” rispetto all’assegno perequativo, per “dividere” le quali è sempre necessario il “consenso” tra i due genitori, non sono quindi richiedibili sic et simpliciter con presentazione di scontrini ma vanno condivise a monte, posso rientrare le spese che riguardano le iscrizioni e le rette di scuole private e gli alloggi fuori sede, le ripetizioni, i viaggi di istruzione organizzati dalla scuola per più di un giorno, le attività parascolastiche dopo scuola, corsi di istruzione extra-scolastici, spese per l’acquisto e la manutenzione del motorino, della minicar o della vettura, centri estivi e vacanze in autonomia dai rispettivi genitori.
Quando si chiede la collaborazione economica dell’altro coniuge per tali sepse è sempre meglio una formalizzazione scritta con l’indicazione della voce di spesa e del termine entro il quale rispondere.
Il genitore chiamato alla condivisione dovrà rispondere positivamente o manifestando un «motivato dissenso» se non intende sobbarcarsi la sua parte.
Direi che esistono poi delle spese «straordinarie obbligatorie» per le quali non è necessario il via libera per ottenere la ripartizione ed è il caso di quelle dove non c’è scelta: libri scolastici, spese sanitarie urgenti per farmaci prescritti diversi da quelli compresi nel servizio sanitario, interventi chirurgici indifferibili, spese ortodontiche ed oculistiche impellenti, spese di bollo, di assicurazione e per il mezzo di trasporto.